.: HOME : CHI SIAMO : EMAIL :. 

.: CERCA NEL SITO

 









 
< torna indietro

La vetrina di GICAS (Marzo 1986)
27/02/2006
La Vetrina di GICAS
Apriamo la «vetrina» di questo numero rispondendo alla lettera del Sig. Giovanni Saturno di Pescara, un tesserato FIABS della Sezione Boccette, che domanda quali sono i motivi tecnici che obbligano ad effettuare l'acchito del pallino con la mano libera e, in fondo alla sua lettera, in un Post-scriptum che avrebbe meritato il primo posto invece del secondo, ci interroga sul perché non si proibisce di fumare durante lo svolgimento delle gare, asserendo che tale divieto, se non si tratta di falsa notizia, è stato introdotto nelle bocce. Anzitutto, caro Saturno, ti ringrazio perché sei il primo lettore che mi scrive e mi auguro che tu sia di esempio agli altri. Il mio «tu» non vuol essere una mancanza di rispetto, ma un tono confidenziale che userò sempre (salvo casi eccezionali) in questa mia rubrica, il tono che si usa tra «colleghi» ... di boccette, s'intende.
Ma veniamo alle risposte. Non conosco il motivo tecnico della proibizione di cui parli, e, in tutta franchezza, sono d'accordo con te. Posso solo ipotizzare che il divieto derivi dal fatto che, con una bilia nella stessa mano, si riesca ad essere più precisi nell'acchito stesso, e ciò rientrerebbe nell'ottica gnerale del nostro Regolamento che, secondo me, proibisce troppe cose, mentre ne permette alcune (come, ad esempio, il malvezzo di pulirsi le mani sul panno del biliardo) che andrebbero proibite.
Ormai da parecchi anni, caro Saturno, i giocatori di boccette, quelli bravi, che fanno opinione, non fanno altro che predicare proibizioni a non finire: prima riga; «cricco»; le dita oltre la riga e così via. Siamo arrivati al punto che certe proposte sfiorano il grottesco: ho sentito addirittura che bisognerebbe adattare le linee d'acchito all'altezza dei giocatori, oppure che sarebbe opportuno abolire lo striscio, tornare alla mano dietro alla schiena ed infine, veramente il colmo, l'incredibile, un vero «resurrexit!, degli antenati, il ritorno alla proibizione di bocciare, col pallino sotto la riga! Di fronte a queste cose, caro amico, cosa vuoi che sia il tuo dubbio sulla validità di quell'articoletto? In fondo non ci si vuol molto ad imparare che bisogna tenere in mano solo la bilia che serve: d'accordo, è una proibizione ridicola, e mi faccio garante della promessa di proporre l'abolizione alla prima occasione ma, francamente, mi pare che abbiamo problemi più gravi. Veniamo ora al fumo: credo di capire, amico, che tu non sei un fumatore, mentre io lo sono, ed anche abbastanzaa incallito, quindi siamo su due sponde diverse. Ma vediamo di ragionarci su.
Chi pratica uno sport basato soprattutto sull'efficienza fisica, naturalmente non può fumare, basti l'esempio di come faccia notizia un giocatore di calcio che fuma una sigaretta dopo la partita. Nel nostro sport l'efficienza fisica, anzi, precisiamo, respiratoria, ha una incidenza minima: anzi la sigaretta ha un indubbio effetto psicologico che attenua la tensione ed il nervosismo.
Con ciò naturalmente non intendo essere tacciato di propagandista del fumo, sia chiaro; noi tutti, fumatori e non, sappiamo benissimo che fumare fa male e, per scendere nel particolare che ci riguarda, il giocatore che si avvicina al biliardo con la sigaretta in mano non contribuisce certo a migliorare l'immagine già tanto bistrattata del giocatore di biliardo.
D'altra parte spesso abbiamo giocato, a livello di Campionati italiani o comunque di manifestazioni importanti, in luoghi dove era proibito fumare, almeno nella zona biliardi, ed abbiamo dimostrato disciplina e pazienza... sino alla fine della partita. Ricordo solo una
volta, mi sembra a Mira, dove si svolgeva un Campionato di 2° categoria, un giocatore dare quasi in escandescenze perché gli fu proibito di fumare. Affermava, in toni piuttosto alterati, che non avrebbe speso i soldi del viaggio e dell'albergo se l'avesse saputo prima.
Ma credo, lungi dal voler giudicare le ragioni di quel giocatore, di cui non ricordo il nome (e forse se lo ricordassi non lo scriverei) proveniente dall'Italia centrale, che questa sia una di quelle eccezioni che confermano la regola: un giocatore non rinuncia a giocare solo perché non può fumare in partita!
Però, caro amico, non bisogna dimenticare che la gran parte del gioco, ancora oggi e chissà fino a quando, si svolge nei bar e non puoi certo proibire il fumo in un bar! Un giorno, quando (speriamo...) avessimo delle strutture fisse tutte per noi ed il nostro sport fosse, come ampiamente merita, inserito tra gli sport olimpici, questo tuo desiderio sarebbe certamente esaudito in piena regola. Per ora, accontentati: nel Novembre scorso, al Campionato di 2° a coppie a Forlì, non si fumava in zona biliardi. A Cremona, Campionato di 1° a coppie, non si fumerà (ne sto scrivendo con un anticipo di sette giorni).
Mi pare quindi che si sia orientati in questo senso, sempre in attesa di quel famoso giorno...
Con ciò ti saluto, ringraziandoti per avermi scritto, ed augurando le migliori fortune sportive ai boccettisti d'Abruzzo.
GICAS
Il C.R.I.B. (Centro Raccolta Italiana Biliardo)


< torna indietro